Il labirinto di Cnosso, tra storia e leggenda
Tra storia e mitologia
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del labirinto del Minotauro. Il leggendario essere mezzo uomo e mezzo toro è fra le principali “attrazioni” dell’isola di Creta, alla portata di turisti e visitatori nel palazzo di Cnosso. Ma partiamo dall’inizio. La leggenda narra che Minosse, re di Creta, chiese a Poseidone, dio del mare, di ricevere un toro per poi sacrificarlo al dio stesso. Poseidone acconsentì donando un bellissimo toro bianco, un toro così bello che Minosse decise di tenerlo nella sua mandria e di sacrificare al dio un altro normalissimo toro. Poseidone, adirato, fece innamorare perdutamente Pasifae, moglie di Minosse, del toro bianco e dalla loro unione nacque il Minotauro.
Minosse decise allora di rinchiudere il Minotauro nel labirinto di Cnosso, costruito dal fedele Dedalo con il figlio Icaro. Ma quando Androgeo, figlio di Minosse, morì ucciso dagli ateniesi, Minosse decise di vendicarsi: da quel momento la città di Atene, sottomessa allora a Creta, doveva inviare ogni nove anni sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto al Minotauro. E andò in questo modo finché Teseo, figlio del re ateniese Egeo, si offrì per uccidere il mostro. Quando Teseo arrivò a Creta, Arianna, la figlia di Minosse e Pasifae, si innamorò di lui e lo aiutò a ritrovare la via d’uscita dal labirinto grazie a un gomitolo rosso che, srotolato, gli avrebbe permesso di ritrovare la via d’uscita. Così Teseo uccise il Minotauro e guidò gli altri ragazzi ateniesi fuori dal labirinto, proprio grazie al filo di Arianna.
Oggi è ancora possibile visitare il palazzo di Cnosso, che risale al 2000 a.c. ed era il più grande e maestoso dei 4 palazzi dell’era Minoica, a Creta. Riscoperto dall’archeologo inglese Sir Arthur Evans nel 1894, sorge in cima alla collina di Kefala, vicino al fiume. Nell’epoca d’oro era una vera e propria fortezza, sede del potere di tutta la civiltà minoica, con le sue immense 400 stanze collegate da monumentali scalinate. Oggi le sue rovine, e il sito archeologico, sono ancora in grado di restituirne, almeno in parte, il fascino e la potenza di un tempo, come se la storia si fosse fermata a raccontarsi. Imperdibile. Per chi lo vuole visitare, un servizio bus collega il centro di Heraklion con il Palazzo di Cnosso.